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La Storia di Cuba

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2013 14:59
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17/10/2013 14:59
 
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1492 - Dopo lo storico sbarco a Hispaniola, attuale Haiti, avvenuto il 12 ottobre 1492, il viaggio di Cristoforo Colombo prosegue a bordo della Santa Maria che getta l'ancora, il 28 ottobre dello stesso anno, a Gibara, sulla costa nord-orientale della terra che chiama Juana. In seguito arriverà il nome di Cuba, diminuitivo di Cubanacàn, regione centrale dell'isola.

1510 - Diego Velasquez, a capo di 300 uomini (tra cui il futuro conquistatore del Messico, Herman Cortes) verso il 1510 fonda il primo insediamento cubano e avvia la colonizzazione di Cuba. Gli indios residenti nell'isola erano diverse decine di migliaia e appartenevano ai gruppi etnici dei Siboneyes e dei Tainos. I massacri effettuati dai conquistatori li ridurranno a cinquemila nel 1555 e alla fine del secolo saranno pressoché sterminati completamente con la violenza delle armi, le durissime condizioni di lavoro, le malattie introdotte dai bianchi e le torture. Il primo leggendario capo della resistenza sarà il cacicco Hatuey che per la sua ribellione e il rifiuto di farsi battezzare viene bruciato vivo. Testimone irato della crudele carneficina è Bartolomeo De Las Casas, detto protettore degli indios.

1514 - Nel 1514 nasce la città dell'Avana che diventa la base di passaggio per tutte le navi che portano in Spagna tutte le ricchezze rubate nel Nuovo Mondo e come centro per gli attacchi contro la pirateria inglese, francese, olandese e per soffocare in atrocità e bagni di sangue le rivolte degli schiavi che vengono tenuti in condizioni disumane nelle varie colonie spagnole. Pochi anni dopo, nel 1520, inizia l'importazione degli schiavi dall'Africa, formando così, per tre secoli, la base sociale della produzione a Cuba. Nel 1523 l'isola è amministrata come Capitanìa General del vicereame della Nuova Spagna (Messico).

1762 - Durante la guerra fra Spagna e Inghilterra, una squadra di navi inglesi occupa l'Avana. Aumenta la tratta degli schiavi e l'isola diventa il maggiore produttore mondiale di zucchero, coltura importata come quella del tabacco.

1763 - Con il trattato di Parigi, firmato nel 1763, gli spagnoli ritornano a controllare la capitale e l'isola, cedendo la Florida agli inglesi.

1868 - Il 10 ottobre 1868 scoppia la guerra civile contro l'amministrazione spagnola. La miccia si accende quando
Carlos Manuel De Céspedes, ricco proprietario terriero, libera tutti i suoi schiavi e lancia un proclama indipendentista contro la Spagna: inizia così la prima guerra di indipendenza o "guerra dei 10 anni". La rivolta fu capeggiata anche dal generale dominicano Maximo Gomez, il mulatto Antonio Maceo e l'allore sedicenne Josè Martì, la figura più prestigiosa della storia cubana.

1878 - Il Pacto de Zanjon conclude la Guerra dei dieci anni. I ribelli capitolano il 10 febbraio 1878 rinunciando all'indipendenza ma ottengono la liberazione degli schiavi neri e cinesi. Gli spagnoli concedono l'amnistia generale oltre alla rappresentanza dei rivoltosi nel parlamento di Madrid, e attuano riforme amministrative. Solo Maceo respinge il trattato di pace e guida "la piccola guerra" (1879-'80) dando vita alla famosa "protesta di Baraguà" che diventerà poi (fino ai giorni nostri) il simbolo della resistenza.

1887 - Nel 1887 viene abolita ufficialmente la schiavitù (anche come conseguenza della meccanizzazione della produzione saccarifera), senza apportare un reale miglioramento delle condizioni di vita delle masse. Intanto si infittisce la penetrazione statunitense.

1892 - Dall'esilio, nel gennaio del 1892, il poeta e ideologo Josè Martì fonda il Partito Rivoluzionario Cubano che si pone gli obiettivi di indipendenza dell'America Latina dall'imperialismo spagnolo e statunitense, organizzazione della lotta armata nella guerra di liberazione, rifiuto di ogni forma di segregazione razziale.

1895 - Martì rientra dall'esilio e si incontra con i vecchi compagni di lotta dando vita, il 25 marzo 1895 al "Manifesto dei Montecristi". Ha così inizio la Seconda Guerra d'Indipendenza che durerà fino al 1898. Martì morirà in combattimento nel maggio 1895.

1898 - In quegli anni, mentre le potenze europee si dividono l'Asia e l'Africa, gli Usa si espandono nelle Antille, Filippine, Porto Rico, Guan nel Pacifico, e intanto mirano a Cuba. Fallito il tentativo di comprare l'isola dalla Spagna per 6 milioni di dollari, utilizzano il pretesto della "misteriosa" esplosione del Maine (il 15 febbraio 1898), incrociatore statunitense ancorato nella baia dell'Avana: Washington accusa gli spagnoli dell'attentato e il 22 aprile il governo del presidente Mac Kinley dichiara guerra alla Spagna e sbarca a Cuba con i marines. Il 10 dicembre termina la guerra ispano-cubano-americana con la consegna dell'isola al generale John Brooke. La Spagna, sconfitta, cede agli Usa anche Guam, Filippine e Portorico. Con la Pace di Parigi, il 10 dicembre 1898, il Congresso dichiara il diritto di Cuba all'indipendenza. In realtà i vincitori sono gli insorti cubani, ma per ironia della sorte la vittoria dei Mambì, le truppe ribelli, diventa vittoria degli Usa.

1899 - Il primo gennaio 1899 nasce la "repubblica mediatizada", dipendente dagli Stati Uniti che, tra le altre cose, impongono l'emendamento Platt che prevede: controllo sulle tariffe doganali; divieto per il governo di Cuba di stipulare trattati internazionali o contrarre prestiti senza l'approvazione Usa; concessioni per gli Stati Uniti di basi militari a Cuba (tra le quali quella di Guantanamo, tuttora occupata); il potere agli Usa di intervenire militarmente nell'isola . Inoltre viene imposto un Trattato di reciprocità commerciale per "regolare" il sistema di dazi e tariffe fra i due Paesi, favorendo i grandi Trust nordamericani. Per obbligare i cubani al rispetto della nuova situazione, i marines interverranno tre volte nel giro di undici anni: nel 1906, 1912, 1917. Oltre agli interventi repressivi, gli Usa impongono governi fantoccio e, nell'intresse della libera concorrenza fra le varie banche e grandi industrie nordamericane, impongono a Cuba un sottosviluppo cronico e una esasperata economia basata unicamente su un'unica coltivazione.

1925 - Il generale Gerardo Machado assume nel 1925 la presidenza della Repubblica cubana dove le condizioni di vita arretratissime, l'analfabetismo, le malattie, la sottoalimentazione, la mortalità infantile creano il terreno che darà origine al movimento operaio e rivoluzionario. Nello stesso anno nasce il primo Partito Comunista, fondato da Julio Antonio Mella che morirà in esilio in Messico il 10 gennaio 1929 a soli 29 anni, assassinato da un sicario del dittatore Machado, che opera una feroce repressione del movimento operaio. A lui si deve la costruzione nell'Isola dei Pini (oggi Isola della Gioventù) del penitenziario-lager per gli oppositori. Da una parte si susseguono scioperi e manifestazioni di massa e, dall'altra parte una processione di dittatori sanguinari. Solo nel 1933 l'esercito cubano costringerà Machado alla fuga ma, nello stesso anno, Fulgencio Batista, con l'appoggio statunitense, instaura un regime dittatoriale. L'ultimo grande sciopero generale, schiacciato con la forza dal governo, si verifica nel 1934.

1940 - Nel 1940 sale al potere Fulgencio Batista e, a seguito dell'alleanza Usa-Urss nella Seconda guerra mondiale, il partito comunista entra nel governo, e rimarrà fino al 1944. Nel Paese regna la corruzione e la miseria.

1952 - Il 10 marzo del 1952, alla vigilia delle elezioni, con l'appoggio delle lobby dello zucchero e con il beneplacito di Washington, il sergente Fulgencio Batista instaura la dittatura con un colpo di Stato. Batista sospende le garanzie costituzionali, assolda gruppi di gangster e, con il riconoscimento ufficiale degli Usa, iniziano vere e proprie esecuzioni di massa.

1953 - Nel 1953, centenario della nascita di Martì, il 26 luglio, uno studente universitario di nome Fidel Castro, seguace del partito Ortodosso, guida l'assalto alla caserma Moncada di Santiago insieme al fratello Raul e alla testa di un centinaio di studenti. L'attacco fallisce e molti dei combattenti vengono torturati dopo la cattura e uccisi sommariamente. Malgrado la sconfitta, l'assalto al Moncada dimostra che in Cuba esisteva un gruppo capace di preparare e compiere un'audace azione di guerriglia, senza che la polizia di Batista, considerata onnipresente e inattaccabile, si accorgesse di nulla. Castro e i superstiti vengono condannati a pene detentive nel super carcere dell'Isola dei Pini. In occasione del suo processo Fidel Castro trasforma la sua autodifesa "La storia mi assolverà" in un atto di accusa del regime.

1955 - Fidel Castro viene liberato in seguito a una amnistia nel 1955 e va esule in Messico, dove incontra il medico argentino Ernesto Guevara, detto il Che, e organizza con lui e il fratello Raul il Movimento 26 Luglio, ispirato al pensiero di José Martì.

1956 - Il 2 dicembre 1956, 82 guerriglieri sbarcano col mitico Granma a Cuba, nei pressi di Cabo Cruz, sulla costa meridionale. Contemporaneamente la città di Santiago insorge ma le truppe di Batista intercettano i ribelli e soffocano la rivolta nel sangue. I quindici superstiti, stremati e senza armi, si rifugiano sulla Sierra Maestra; qui cominciano a riorganizzarsi, ampliando le proprie file con nuovi volontari e con l'aiuto dei contadini. Fra i comandanti sulla Sierra, oltre a Fidel, Raul e al Che, ci sono Camilo Cienfuegos e Celia Sanchez.

1959 - Nella notte di capodanno del '59 i rivoluzionari liberano L'Avana. Batista e i suoi seguaci fuggono in aerei carichi d'oro a Santo Domingo. Un mese dopo Castro viene nominato primo ministro: è la vittoria della rivoluzione cubana. Nello stesso anno parte la riforma agraria che nazionalizza tutti i possedimenti agricoli di estenzione superiore ai 400 ettari.

1960 - Il governo, nel quale occupano posizioni preminenti il fratello di Fidel Castro, Raul, e Che Guevara, espropria le società straniere, riconosce la Cina Popolare e stipula contratti commerciali con l'Urss e i paesi socialisti. Il presidente degli Stati Uniti, John Kennedy, risponde sospendendo l'importazione di zucchero.

1961 - Il 16 aprile del '61 Fidel Castro annuncia la volontà di creare il primo Stato socialista dell'America latina e il primo dicembre Cuba si dichiara Repubblica democratica socialista. Il 17 aprile 1.500 mercenari anticastristi, armati dagli Stati Uniti, sbarcano nella Baia dei Porci per raggiungere l'Avana e rovesciare il regime castrista, ma l'azione fallisce.

1962 - Dopo l'installazione di 42 testate nucleari nella base di Pinar del Rio da parte dell'Unione Sovietica, Kennedy ordina il blocco navale dell'isola. Il 1962 segna la crisi più seria tra le due superpotenze. Il premier sovietico, Nikita Krusciov, si accorda con Kennedy per il ritiro dei missili in cambio dell'impegno statunitense a non invadere Cuba.

1965 - Il 2 ottobre 1965 nasce il Partito comunista cubano. Il 3 ottobre Castro dà pubblica lettura di un testo in cui Guevara annuncia l'addio a Cuba. Il Che decide di portare la rivoluzione in Bolivia, dove verrà ucciso nell'ottobre del 1967.

1975 - Nel 1975 si svolge il primo congresso del Partito comunista cubano. Per la prima volta Castro parla della partecipazione dei volontari cubani alla guerra in Angola. I militari cubani saranno inviati in Angola, Mozambico e Etiopia in appoggio ai movimenti indipendentistici. Le truppe cubane si ritireranno dall'Angola nel 1988.

1976 - Nuova costituzione: castro assume la carica di presidente del Consiglio di Stato (capo del governo e presidente della repubblica).

1980 - Oltre 120.000 cubani si rifugiano all'estero durante una momentanea liberalizzazione dell'emigrazione.

1989 - Mikhail Gorbaciov si reca in visita a Cuba nell'89, ma i rapporti tra i due paesi si raffreddano dopo che Castro si dichiara contrario alle riforme introdotte dal premier sovietico.

1991 - Nell'agosto del '91 l'Urss annuncia il ritiro unilaterale dei suoi militari, consiglieri e tecnici presenti sull'isola, oltre a interrompere il sostegno economico al regime.

1992 - Nell'ottobre del '92 negli Stati Uniti viene approvata la legge Torricelli che limita la libertà di commercio con Cuba da parte di altri Stati.

1993 - Castro viene rieletto capo dello stato e del governo. Si verificano intanto le prime ampie contestazioni di piazza verso il regime mentre aumenta l'esodo di profughi verso gli States.

1996 - Il Congresso degli Stati Uniti vara la legge Helms-Burton che prevede sanzioni per le imprese che operano a Cuba. Successivamente Clinton, dietro pressione europea, attenua le misure economiche contro l'isola. A novembre Fidel Castro è a Roma per il vertice mondiale dell'alimentazione organizzato dalla Fao. Durante la visita nella capitale, Castro si reca anche in Vaticano: al termine dell'incontro, papa Wojtyla accetta l'invito di recarsi a Cuba.

1997 - Grandi preparativi in occasione della visita del papa a Cuba, programmata per il 21 gennaio 1998. Per l'occasione, a dicembre Fidel Castro autorizza la celebrazione del Natale.
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