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Sciopero 9 dicembre: il giorno dei Forconi

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2013 20:29
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13/12/2013 07:32
 
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Forconi a Ventimiglia, sbloccati gli accessi. Minacce di morte a leader Cna



Il ministro dell'Interno: "Siamo a rischio ribellismo. Governo dalla parte dei cittadini, non trascureremo segnali di inquietudine". Cinque arresti e più di 50 denunciati nel corso delle proteste di questi giorni. Letta: "Sono attacchi alla rappresentanza"

ROMA - "Una deriva ribellistica genericamente indirizzata contro istituzioni nazionali ed europee a cui non farebbero mancare proprio sostegno le organizzazioni antagoniste". Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervenendo alla Camera, ha definito così il rischio che deriva dalle proteste del movimento dei forconi, in corso da quattro giorni. Il governo "non intende trascurare segnali di inquietudine" ha detto Alfano, aggiungendo che l'esecutivo e le forze dell'ordine sono dalla parte dei cittadini onesti: "Fatta eccezioni per le criticità a Torino, Genova e in misura minore a Milano, la maggior parte delle iniziative si è svolta in maniera sostanzialmente pacifica. C'è stato però un fronte violento che ha violato l'ordinamento del nostro paese. Comprendiamo il disagio sociale, ma al tempo stesso non abbiamo alcuna esitazione nel dire che come si difende la libertà di manifestare, noi dobbiamo difendere la libertà dei cittadini di vivere in sicurezza e dei commercianti di aprire le proprie saracinesche".

Alfano ha commentato anche le polemiche che avevano avuto luogo dopo che alcuni poliziotti si erano tolti il casco di fronte ai manifestanti: "Il gesto di alcuni agenti è stato strumentalizzato e leggerlo come un gesto di sostegno alla protesta è arbitrario e irrispettoso verso gli stessi agenti. Il casco è stato tolto quando ormai era scemata la tensione". Il ministro ha fatto anche il punto sulle conseguenze delle proteste di questi giorni: "Sono stati feriti 14 operatori di polizia e danneggiate tre autovetture di servizio, ma sono state arrestate anche cinque persone e 55 denunce per saccheggio e interruzione di pubblico servizio".

L'allarme lanciato dal ministro dell'Interno è stato ripreso anche da Arturo Esposito, direttore dell'Aisi, l'agenzia informazioni e sicurezza interna dei Servizi segreti italiani: "Quello dei forconi è un movimento senza una regia unica e che presenta una preoccupante saldatura tra soggetti diversi animati dai sentimenti di contrapposizione nei confronti dello Stato e delle istituzioni". In un'audizione al Copasir, Esposito ha assicurato che l'Intelligence "manterrà un elevato livello di attenzione".

La lettera di minacce. Cinzia Franchini, presidentessa di Cna Fita, l'associazione che rappresenta più del 30% degli autotrasportatori italiani e che aveva preso le distanze dalle proteste, ha ricevuto una lettera con minacce esplicite di morte. La firma recita: "Viva la mafia, viva i forconi". Franchini aveva già ricevuto un'altra intimidazione venerdì scorso: "Sono molto preoccupata, il tono del volantino è molto, molto violento. Mi aspetto una presa di posizione pubblica del movimento dei forconi e di Ferro in primo luogo".

Il blocco alla frontiera. I forconi intanto, puntano alle frontiere. Nel quarto giorno di proteste un gruppo di manifestanti sono tornati a bloccare le vie d'accesso a Francia e Piemonte. Gli autori della protesta hanno montato due tende all'accesso del ponte sul fiume Roja, che porta oltralpe. Bloccato anche il cavalcavia di Roverino che conduce alla statale 20, che porta in Francia e in Piemonte, e all'autostrada A10, altra via per raggiungere il territorio francese. Al momento, l'unico modo che rimane per recarsi in Francia è la ferrovia oppure è necessario imboccare l'Autostrada dei Fiori da Bordighera o ancora dai caselli precedenti, viaggiando a ritroso verso Genova.

Letta: "Principio di democrazia". Questa mattina il primo blocco alla frontiera francese a Ventimiglia, quando i manifestanti hanno messo di traverso alcune auto lungo la statale Aurelia. Un presidio che è stato poi sgomberato dalla polizia con il lancio di lacrimogeni. I manifestanti sono stati tutti identificati e denunciati. Poi in serata la protesta si è ridimensionata ed è rimasto un solo blocco. Il presidente del consiglio, Enrico Letta, dopo le dichiarazioni di ieri ("sono una minoranza che non rappresenta il Paese"), ha definito "attacchi alla rappresentanza" le proteste del movimento: "Esiste un principio di democrazia elementare, le istituzioni trattano e discutono con i legittimi rappresentanti e se si raggiungono accordi allora bisogna rispettarli". Il premier fa riferimento all'intesa con le associazioni che rappresentano l'autotrasporto, condivisa dal 95% delle sigle. Prima della fiducia di ieri a Letta, il movimento aveva minacciato "un'azione eclatante" in caso di conferma al governo. Una manifestazione nazionale a Roma per "riprenderci lo Stato", di cui si saprà la data con certezza entro domani. La piattaforma di adesioni alle proteste si è allargata a macchia d'olio rispetto all'origine del movimento, nato in Sicilia nel gennaio 2012 e formato da autotrasportatori. In questi tre giorni a protestare nelle strade sono stati visti anche venditori ambulanti, precari, studenti, disoccupati, immigrati e persino ultras delle curve calcistiche ed estremisti di destra.

Le reazioni. Una protesta che suscita reazioni da più parti. "Taglieremo un miliardo di spese inutili per la politica, questa è la risposta del Pd ai forconi", ha detto la neo componente della segreteria del Pd, Debora Serracchiani, che precisa come dietro alla protesta ci sia "una regia politica, insieme a molti cittadini esasperati". Il segretario del Pd, Matteo Renzi, si è augurato che "si limitino a manifestare in modo civile". Il sindaco di Firenze ha diviso poi gli incidenti di Milano ("molto da ultrà da stadio") con la vicenda di Torino: "Decisamente peggiore, va capito che tipo di messaggio c'è". Una delle immagini che ha fatto più discutere è stato l'arrivo di Calvani, a bordo di una Jaguar. Il leader si è difeso: "Non è mia, è di un amico", ma non è bastato a fermare le polemiche. Renzi ha commentato l'immagine: "Beh, però, per essere un forcone...". "Non ho mai visto un leader di una protesta che va via in Jaguar...", ha aggiunto Renzi. L'automobile, secondo uno scoop di Vanity Fair, sarebbe pignorata.

Forza Italia e Lega Nord sono i partiti che più cercano di avvicinarsi al movimento. Il segretario leghista, Matteo Salvini, ha lanciato una "marcia su Roma e Bruxelles": "Visti gli atti di questo governo, da domani i forconi li impugneranno, marciando su Roma e Bruxelles, i nostri sindaci e amministratori, perché la legge di stabilità sta ammazzando la loro autonomia". Anche Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Fi, ha definito il fenomeno come "l'espressione di un malessere" a livello nazionale: "Questi fenomeni vanno capiti e ascoltati. Non è possibile che le proteste della Cgil vadano sempre bene e le proteste di soggetti ancora poco conosciuti vadano sempre male". Il capogruppo alla Camera di Ncd, Enrico Costa, se la prende con chi sta cercando "di legittimare certi comportamenti e usare disordini sociali per tentare la spallata al governo".

Le critiche di M5S. Un attacco personale contro uno dei leader del movimento, Danilo Calvani, è arrivato da Vittorio Bertola (M5S), consigliere comunale di Torino e rilanciato sul blog di Beppe Grillo: "Il suo tono retorico e minaccioso ha avuto dei tratti preoccupanti, diverso da quello dei cittadini che erano intervenuti prima. Invito i manifestanti a non andare a Roma a manifestare con un treno gratis senza sapere esattamente cosa si vuol fare". Contro la deriva violenta si è schierato anche Vito Crimi (M5S): "Non condivido le espressioni violente perchè noi siamo l'espressione culturale di una protesta non violenta e democratica, però sono cittadini che vanno ascoltati".

La cronaca. La giornata è stata carica di tensione. A Torino si sono registrate tensioni tra il corteo di studenti e le forze dell'ordine. Un gruppo di manifestanti ha tentato di forzare il cordone di polizia che impediva loro di dirigersi verso la stazione ferroviaria di Porta Susa. Otto giovani sono stati fermati. Apparterrebbero tutti all'area antagonista. Nel frattempo la Procura ha chiesto la custodia cautelare in carcere per cinque persone, arrestate in questi giorni in città per i presidi. La polizia ha identificato altre 53 persone coinvolte in due blocchi. Nove giovani tra i 18 e i 22 anni sono stati denunciati dalla polizia per le tensioni avvenute oggi a Torino nel corso di un corteo di studenti aderenti alla protesta dei forconi.

Sette manifestanti sono stati denunciati a Barletta per violenza privata per aver intimato ad alcuni venditori ambulanti di non aprire le bancarelle. A Palermo la manifestazione si è spostata davanti alla sede della Serit, l'agenzia di riscossione dei tributi siciliana. Come forma di protesta contro le cartelle esattoriali, i dimostranti hanno esposto delle mutande. Un corteo di circa 150 persone ha attraversato il centro storico di Firenze. Alla guida del corteo c'era un gruppo di persone con uno striscione tricolore con la scritta "Oggi più che mai questa è una bandiera rivoluzionaria". Nessun simbolo di partito e tanti tricolori e slogan contro Renzi, Letta e Alfano. "Abbassate le saracinesche in segno di solidarietà". Questo l'invito ai negozianti fatto dai manifestanti, che, dopo tre giorni e tre notti di presidio con mezzi pesanti della statale 16 e della provinciale 231, hanno manifestato per le vie del centro di Bari.

A Milano la protesta ha bloccato la tangenziale ovest di Milano, tanto che la polizia stradale ha dovuto chiudere l'uscita della Fiera di Rho-Pero, in virtù di un corteo al quale si sono aggiunti anche 500 studenti. La protesta è arrivata anche a Bolzano con un centinaio di persone, soprattutto giovani, che in serata ha manifestato davanti alla sede Rai.


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