"Su Lampedusa il governo farà una indagine e saranno applicate eventuali sanzioni" assicura il premier Enrico Letta dopo aver visto il servizio choc girato dal Tg2 che mostra le procedure di disinfestazione da scabbia nel centro di prima accoglienza dell'isola. Migranti in fila all'aperto, nudi in pieno inverno, annaffiati senza tanti complimenti con una pompa. Sulla vicenda interviene anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano che promette: "Chi ha sbagliato pagherà".
La presidente della Camera Laura Boldrini (un tempo all'Alto commissario Onu per i rifugiati) commenta indignata: "Metodi indegni di un Paese civile". Proprio nel giorno in cui scoppia un nuovo caso su Lampedusa, erano arrivate le critiche delle Nazioni Unite: il governo italiano deve fare qualcosa, e lo deve fare al più presto, per migliorare gli standard di accoglienza del centro di Lampedusa, dove finiscono uomini e donne costretti alla fuga da guerre e persecuzioni, provati da terribili traversate per terra e per mare. Questa la richiesta rivolta all'Italia dall' Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr): "Il centro è stato realizzato per fornire una prima accoglienza ai migranti e richiedenti asilo soccorsi in mare, in attesa del loro rapido trasferimento - entro 48 ore al massimo - verso appositi centri dislocati su tutto il territorio nazionale, dove i loro casi vengano presi in esame". "Senza un adeguato sistema di rapido trasferimento dei migranti fuori dall'isola si verificano costantemente situazioni di grave degrado anche in vista di possibili nuovi arrivi via mare". I lavori di ampliamento del centro, che l'Unhcr chiede dal 2011, sono bloccati a causa dei troppi ospiti. Secondo l'Alto Commissariato Onu, il centro di accoglienza deve essere riportato alla sua capienza, 850 posti, al fine di evitare che, anche con un singolo sbarco, possano crearsi situazioni di disagio estreme dovute al sovraffollamento. L'Unhcr è preoccupata in particolare per la situazione di 26 cittadini siriani ed eritrei, alcuni dei quali sopravvissuti ai terribili naufragi di ottobre, che si trovano nel centro di accoglienza di Lampedusa da oltre due mesi a disposizione della magistratura come testimoni. "È incomprensibile - dice Laurens Jolles, delegato dell'Alto Commissariato per l'Italia e il Sud Europa - come queste persone, alcune delle quali sopravvissute ad una tragedia di enormi proporzioni, si trovino ancora bloccate a Lampedusa senza che sia garantita loro la tranquillità necessaria per superare il trauma e cercare di rifarsi una vita in dignità".
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