Un fortissimo terremoto si è verificato al largo delle coste settentrionali del Cile provocando almeno 5 vittime. La scossa, di magnitudo 8.2, è stata registrata alle 20.46 locali di martedì, quando in italia era l'1.46 di mercoledì. L'epicentro è stato localizzato nell'Oceano Pacifico a soli 10 km di profondità e a 99 km a nordovest della città di Iquique, quella che avrebbe subito i maggiori danni. Centinaia di migliaia di persone sono state evacuate per un pericolo tsunami.
Due delle persone che hanno perso la vita erano ad Alto Hospicio, vicino Iquique: una è morta per infarto, le altre schiacciate dai crolli. Le vittime sono quattro uomini e una donna, ha riferito il ministero dell'Interno di Santiago.
Subito le autorità hanno diramato un'allerta tsunami, su tutta la costa occidentale dell'America Latina, e a circa due ore dal sisma le prime onde anomale, non più alte però di due metri, si sono abbattute sulla coste cilene di Pisagua, circa 1.800 km dalla capitale. "Nello stadio della città c'è molta gente sfollata, abbiamo bisogno di coperte", ha dichiarato Salvador Urrutia, sindaco di Arica, uno dei centri più colpiti dal sisma e raggiunte dal piccolo tsunami.
"L'allerta rimarrà in vigore in tutto il paese" fino all'alba di mercoledì, ha detto alla tv il ministro degli Interni cileno, Rodrigo Penailillo.
Il rischio di onde anomale riguarda anche Perù, Ecuador, Colombia, Panama e Costarica: a Lima ordinata l'evacuazione di tutta la parte della capitale peruviana vicina al mare.
In seguito al terremoto si è verificata anche una fuga di massa dal carcere femminile di Iquique: circa 300 detenute sono riuscite a fuggire.