Cuba e Sardegna avvicinate dalla musica

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papitolajero
00mercoledì 23 ottobre 2013 09:11
Al via la rassegna con artisti da tutto il mondo. Domani il concerto di Omar Sosa e Paolo Fresu




Un fil rouge che collega Cuba alla Sardegna: l’incontro del pianista cubano Omar Sosa con Paolo Fresu, il maestro della tromba. Si apre con un grande appuntamento la nuova edizione di Musica 90 domani al Teatro Colosseo (via Madama Cristina): i due artisti salgono sul palco alle 21, i biglietti hanno prezzi compresi tra i 16 e i 28 euro. Scintilla per lo show e per l’intera tournée in corso è la pubblicazione del disco «Alma», firmato a quattro mani lo scorso anno.

«Torno sempre volentieri a Torino – spiega Fresu – perché ci trovo ovunque un pubblico attento, sia nei piccoli club che nei grandi teatri. Ho portato in città progetti molto differenti tra loro, sempre accolti con curiosità da un sacco di gente. Lì ci sono colleghi e amici con cui ho diviso molta della mia vita artistica, su tutti Furio Di Castri, e realtà importanti come il Jazz Club e Musica 90. Il festival nato due anni fa può inoltre riportare definitivamente Torino tra le capitali jazz europee, grazie anche un direttore capace e lungimirante come Stefano Zenni».

Per il progetto con Omar Sosa, quella al Colosseo è invece la prima volta in città: «Il feeling con Omar è nato ormai una decina d’anni fa incontrandoci ai festival in giro per il mondo: si suona, si mangia, si beve, ci si ammira a vicenda. Così l’ho invitato alla mia kermesse, quella di cui sono direttore artistico a Berchidda, in Sardegna, per una serata memorabile: lui ha suonato il pianoforte vicino a un’antica chiesetta e io la tromba appollaiato sull’unico albero dello spiazzo. Dopo un’esperienza così non potevamo fermarci, ed è nato il disco Alma, molto improvvisato, d’istinto. Ci siamo anche resi conto che nascere su un’isola accomuna».

Il cd è spunto, anziché materia prima, per la tournée: «Ne proponiamo delle tracce, ma non suonate uguali a quelle del disco. Alcuni brani non li facciamo neppure, o ne usiamo dei frammenti come tappeto per improvvisare. Essere in due è emozionante e complesso, non hai tregua, non c’è un attimo in cui tu possa distrarti perché intanto vanno avanti gli altri. Esalta il nostro rapporto e aumenta lo spazio, un elemento che insieme al silenzio fa parte dei miei terreni di indagine più frequentati. Sosa poi ci mette la carica mistica della sua provenienza spirituale, la “Santeria” cubana direttamente legata alla religione “Yoruba” africana».

L’album «Alma» contiene anche una versione di un capolavoro di Paul Simon, «Under African Skies»: «Non è neppure detto che la faremo dal vivo, ora è un po’ che preferiamo “Caruso” di Lucio Dalla. La sera della sua morte eravamo in concerto a Parigi e gliela dedicammo, la sera dopo andammo a suonare in uno dei locali di Bologna che frequentava più spesso. Quella delle cover è una faccenda che fa parte della nostra empatia, ogni tanto uno dei due dice all’altro: ti ricordi questo pezzo? E magari finisce nello show il pomeriggio stesso delle prove».

Con il live di domani al Colosseo entra nel vivo la stagione di Musica 90. Tra gli appuntamenti più attesi, alcuni artisti si accingono a debuttare nella nostra città. È il caso del nigerino Bombino, neo rock star d’Africa di scena il 15 febbraio a Hiroshima Mon Amour, di Imany, top model francese originaria delle Comore che spopola in Francia e si esibirà il 12 dicembre allo stesso club, nonché dell’Orchestra dei 100 Violoncelli di Giovanni Sollima, il 26 maggio ai Cantieri OGR. Cercheranno invece conferme dal pubblico torinese le già acclamate Fatoumata Diawara, in arrivo il 14 novembre dal Mali, e Teresa Salgueiro, protagonista il 12 marzo dopo tante serate alla guida dei Madredeus.
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