00 21/10/2013 16:12
La legge di stabilità del governo Letta non è del tutto priva di tagli alla Sanità. Non i 4 miliardi ipotizzati alla vigilia del Consiglio dei Ministri per il varo della manovra, martedì 15 ottobre, che avevano suscitato le proteste delle Regioni e del ministro della Salute Beatrice Lorenzin; ma una sforbiciata decisamente più leggera nel testo c'è. Si parla di 540 milioni per il 2015, e di 610 milioni l'anno a partire dal 2016: decurtazioni da ottenere con il blocco dei contratti per il personale fino al 2014, e altre misure che colpiranno per il pubblico impiego; la stretta sui rinnovi contrattuali dovrebbe coinvolgere anche realtà come le casse di previdenza professionali.

Sarà lo Stato a ridurre il proprio stanziamento al settore; toccherà poi alle Regioni, entro il 30 giugno dell'anno prossimo, decidere come spendere i soldi a disposizione, e dove abbattere la propria scure per rispettare il budget. Se non lo faranno, i tagli saranno decisi secondo i criteri di ripartizione del fabbisogno sanitario nazionale

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