di Lara B. Vargas. Scritto il 5 dicembre 2013 alle 6:00.
“Siamo più che mai pronti a conquistare il mercato nordamericano” ripete da tempo Jérome Cottin, amministratore delegato della compagnia cubano-francese Havana Club che produce e vende nel mondo il rum simbolo dell’isola. Rum da non confondere con una bevanda omonima ma prodotta a Portorico da Bacardi e venduta solo nel territorio a stelle e strisce.cubahavanaclub
Vietato dall’embargo, a 20 anni dalla nascita di Havana Club Internacional S.A. l’accesso al mercato statunitense resta il sogno, per ora, proibito: “Non possiamo vendere la nostra marca negli Stati Uniti nonostante sia conosciuta al livello mondiale” si è lamentato Cottin in una conferenza stampa organizzata alla Ronera San José, nella provincia di Mayabeque, durante le celebrazioni dell’anniversario. “Quante casse riusciremmo a vendere senza l’embargo? Non posso dirlo con esattezza ma comporterebbe una crescita forte, importantissima” ha aggiunto, evidenziando il “potenziale enorme” per i piani di sviluppo di Havana Club poter entrare nel principale mercato di consumatori di rum al mondo. “Il nostro più grande desiderio è poter vendere lì, un giorno, così che i consumatori degli Stati Uniti possano godersi un rum di alta qualità” ha ribadito il direttore generale di Havana Club Internacional S.A., impresa a capitale misto creata nel 1993 da una joint venture fra il governo cubano con la Corporación Cuba Ron (produttore) e il gruppo francese Pernod Ricard (distribuitore).
Eppure, pur senza accesso agli Usa, Havana Club occupa oggi il 24° posto fra le 100 marche di bevande alcoliche più vendute al mondo, con quattro milioni di casse (da nove litri ciascuna) l’anno in oltre 120 paesi – ha fatto sapere Cottin, “principalmente Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Cile”. Nell’arco di due decenni, da quando il marchio creato da José Arechabala nel 1878, poi nazionalizzato dopo la Rivoluzione del 1959 è Havana Club Internacional S.A., “è riuscito a crescere 10 volte in volume e 15 in valore” portando la produzione dalle 400.000 casse registrate nel 1993 alla cifra odierna. La chiave del successo, è il parere diffuso, è la qualità del rum cubano, frutto dell’unione fra una delle migliori varietà di canna da zucchero, quella cubana, e l’esperienza dei ‘Maestros Roneros’.