Grenoble - Aveva ragione chi, dopo l’incidente sciistico di Michael Schumacher a Meribel, sulle cui nevi il pluricampione di Formula 1 si trovava con il figlio, aveva parlato quasi dal primo momento di «condizioni gravi».
Di ufficiale si era saputo che, cadendo, l’ex pilota aveva battuto la testa su una roccia, e la portavoce Sabine Kehm, che non era con Schumi, aveva specificato che «Michael portava il casco, ora i medici si stanno occupando di lui con professionalità. Vi chiediamo di comprendere che non possiamo fornire in continuazione informazioni sul suo stato di salute». A fare chiarezza sulla ridda di voci inseguitesi per tutta la giornata è arrivato nella tarda serata di ieri il comunicato diffuso dal centro ospedaliero universitario (Chu) di Grenoble, dove nel frattempo l’ex ferrarista era stato ricoverato, dopo il trasporto in elicottero, proveniente dalla struttura di Moutiers, in Savoia: «È in condizioni critiche» e «al suo arrivo qui soffriva di un trauma cranico grave, con coma, e per questo si è reso immediatamente necessario un intervento neurochirurgico», ma «le sue condizioni rimangono critiche».
Il comunicato, che precisava anche nelle «12.40 locali» l’ora del ricovero dell’ex ferrarista, è stato firmato dal professor Chabardes, neurochirurgo dell’ospedale, dal professor Payen, capo della squadra di Anestesia e rianimazione della struttura, e dal direttore generale aggiunto dell’ospedale, Marc Penaud. È stato letto da un altro dirigente ospedaliero, Jean-Marc Grenier, che ha specificato come fosse stato redatto con il consenso dei familiari dell’ex pilota.
Nel centro Chu di Grenoble si trovano anche la moglie e i figli di Schumacher, e secondo Rmc sarebbe arrivato anche il professor Gerard Saillant, un luminare amico del tedesco, che lo operò nel 1999 dopo il terribile incidente di Silverstone.
Secondo quanto ricostruito, Schumacher stava sciando fuori pista in compagnia di altre persone e in particolare, secondo la stampa locale e quella tedesca, del figlio Mick, di 14 anni. Dopo la caduta era stato immediatamente soccorso, e secondo il direttore della stazione di Meribel, Christophe Gernigon-Lecomte, era cosciente, «anche se un po’ agitato». In dieci minuti era stato «evacuato» con un elicottero dei soccorsi aerei francesi, ma viste le sue condizioni si era ritenuto opportuno spostarlo ancora, verso Grenoble.
Intanto, al 44enne Schumi arrivano, tramite i social network, messaggi di solidarietà e auguri da tanti ex colleghi, come Massa, Grosjean, e Brundle, mentre Olivier Panis, che vive proprio a Grenoble, è accorso sul posto. Nei pressi dell’ospedale si è già radunata una folla di persone in attesa di notizie. Ma per averne altre è probabile che si debba attendere ancora qualche ora.
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