Ritorno alla "vita normale" a Cuba... quando?

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QUANDO TORNEREMO A CUBA?


In questi chiari di luna piu' di una persona, sul poco social che condivido, mi ha chiesto quando sara' possibile ritornare a Cuba.
Premetto che anche se il blog, i canali you tube e le relazioni personali magari mi hanno dato un minimo di visibilita' in piu' del solito, vi posso assicurare che non ho alcun canale preferenziale per cercare di sapere come stiano veramente le cose e quali prospettive ci siano nel breve di tornare a viaggiare.
Ho amici che hanno tour operator e agenzie di viaggi, gestisco con un socio un sito per la renta di case a Cuba, ho amicizie che con la maggiore delle Antille hanno affari commerciali e conosco molta gente che sull'isola ci vive, ma tutti loro ne sanno esattamente come me, poco o nulla.
A naso direi che se ne potra' parlare da dopo l'estate in poi ma, anche questa, e' solo una mia supposizione.
Air France/Klm cosi' come altre compagnie aeree mettono gia' in vendita i biglietti per giugno ma al momento l'Italia, l'Europa e Cuba sono ancora ermeticamente chiuse.
Da noi ancora dobbiamo giustificare gli spostamenti nel paese vicino, forse a giugno potremo viaggiare in altre regioni sempre che il maledetto virus non abbia un momento di recrudescenza.
Quindi, ad oggi, e' ancora al di la' dal venire il momento in cui potremo uscire dalla nostra nazione per recarci in altre.
Tutta l'Europa e' al momento una serie di fili spinati alle frontiere, tutto e' fermo, nulla si muove, niente vola.
Quindi anche ammesso e non concesso che fra qualche mese ci sia consentito uscire dai confini nazionali occorre sperare che anche altri paesi del nostro continente lo consentano visto che i voli AF fanno scalo a Parigi, Klm ad Amsterdam, Iberia a Madrid, Condor a Francoforte ecc...
Quindi il primo problema e' uscire dall'Italia, il secondo sperare che altri paesi europei ci facciano almeno transitare, il terzo problema e'...Cuba.
Il paese, malgrado il basso tasso di contagio e i decessi che non arrivano a 100 persone, e' ancora in piena emergenza.
Emergenza medica che sanno affrontare a sangre y fuego come loro tradizione, ma anche emergenza alimentare e di servizi viste le code che la televisione cubana stessa manda in onda nel notciero nacional.
Tutti escono col nasobuco che e' obbligatorio, i trasporti sono ridotti al minimo, tutte le strutture turistiche sono chiuse cosi' come ristoranti e paladar.
Quindi la situazione e' sotto controllo ma e' lampante come una sorta di normalita' sia ancora lontana dall'apparire.
Visto che il virus glielo abbiamo portato noi stranieri, ultimamente non eravamo visti benissimo dalla popolazione, ma questa e' una cosa che si risolve rapidamente una volta ritrovata una serena normalita'.
Parliamo di un paese totalmente chiuso ad ogni forma di turismo.
E' lampante come una situazione simile Cuba non possa permettersela,
(esattamente come non possiamo permettercela noi,le polemiche di questi giorni sulle riaperture non sono certo
casuali) che dovra' al piu' presto riaprire al turismo ma questo avverra' soltanto quando tutto sara' messo in sicurezza.
Alcuni sostengono che riapriranno prima gli hotel, in quanto statali o affini sono piu' facilmente controllabili dal punto di vista della sanita' e del distanziamento sociale.
Altri affermano che riapriranno prima le case de renta, intanto per non affossare totalmente un settore che produce reddito per il paese, ma anche per il fatto che in questo contesto il turista potrebbe essere maggiormente controllato.
Mi chiedo poi se ha senso tornare nel paese prima che la situazione sia normalizzata, per quelli come me si tratta di un luogo di vacanza, se mi devo sottoporre a quarantene, avere funzionari del minsap che mi controllano in casa ogni giorno, vedere compromessi....i contatti sociali, avere difficolta' di spostamento allora cosa cazzo ci vado a fare?
Tenete conto che ho 2 voucher per voli in attesa solo di essere utilizzati.
Quindi aspettiamo amici miei, andiamo per gradi, prima usciamo dalla regione, quindi dall'Italia, poi facciamo scalo in Europa, entonces atterriamo a Cuba,quando tutto sara' tornato il piu' vicino possibile alla normalita'.

Pubblicato da ASTON VILLA a 15:23

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Carlito

Ciao Milco, secondo me non è saggio pensare di fare un viaggio a Cuba nel 2020. O almeno, è troppo presto anche solo per fare piani.
Può succedere veramente di tutto, in pochissimo tempo. Non sarebbe bello fare 9000 Km per poi trovarsi in quarantena obbligatoria, oppure con l'impossibilità di tornare in una situazione emergenziale come quella attuale. Messo in albergo e con comida scarsa.
Questo anno mi sa tanto che le vacanze salteranno, oppure sarà la volta buona di far conoscere la nostra bellissima Sicilia alla caribeña consorte.
Ma sinceramente sarei propenso a starmene a casa

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Anche io credo che se ne riparla nel 2021. Giuseppe

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Gugumarino

Gran bella domanda,
Per ora visto la condizione non credo proprio sia possibile, e' pure confermato
che tutt'ora non sono previsti viaggi per il trasporto di pacchi e cose varie.
Di sicuro o quasi, sembra che gia' alcuni vettori stiano ritirando merce per
un possibile e aspettato viaggio.
Forse credo sia possibile,che con la partenza di questi vettori sia un buon segnale
di ripartenza.
E' oltretutto inutile pensare a una data,anche perche' qui da noi ancora non ne siamo
per niente fuori.
Inutile anche spendere parole o pensieri di come poi si potra' fare o non fare sull'isola,se si parlera' di una quarantena (molto improbabile) o di un eventuale tampone o esame da presentare al nostro
arrivo. Per quanto riguarda le compagnie che operano per Cuba,si puo' gia' trovare alcune date
di riferimento prossime,ma a mio avviso campate in aria o quasi,almeno le piu' prossime.
C'e' a sentire da piu' voci, un possibile interesse a portare a casa qualcosa per poi trasformarlo
in un buono di viaggio (voucher).
La situazione sull'isola sembra ben sotto controllo anche se vi e' segnalazione di difficolta'
a reperire alcuni generi alimentari.
Non rimane che seguire la vicenda tramite i soliti canali informativi.

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hola! aprire si aprirà per necessità ma per fare una vacanza da turista devono esserci le condizioni basiche se no si perde la magia. Purtroppo vedo il 2020 come anno buttato, per me è un dramma ci sono sempre andato dal 2004 non riesco a viverla con filosofia, è una attesa snervante. Mi accontenterei riaprissero spazio schengen . Penso anche io che molte compagnie aeree in cerca disperata di liquidità hanno aperto già le prenotazioni . chao Enrico

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4. Fino al 2 giugno 2020, sono vietati gli spostamenti da e per l’estero, con mezzi di trasporto pubblici e privati, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute o negli ulteriori casi individuati con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti da e per l’estero possono essere limitati solo con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020, anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalita’ al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali.

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"Fabri Cuba":

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cocoloco, 16/05/2020 00:39:

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Caro Fabri, qui di seguito la notizia UFFICIALE


El Ministerio de Turismo de Cuba publicó este viernes 15 de mayo una nota informativa donde afirma que el país no reabrirá aún sus fronteras.

“En aras de proteger la seguridad sanitaria nacional, premisa fundamental del Estado cubano, no se abrirán nuestras fronteras, ni se activarán los servicios turísticos, hasta tanto sea indicado por el Gobierno de la República de Cuba”

Capit?

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Manca qualcosa ...... LE TUE RISATE!!!

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La Embajada de Estados Unidos en La Habana indicó que este 13 de mayo "el gobierno cubano extendió el cierre del aeropuerto hasta al menos el 30 de junio"

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Non vuoi fare la quarantena? Allora fai il tampone. Ecco l’iniziativa anti coronavirus dell’aeroporto di Vienna

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L'aeroporto di Vienna ha deciso di offrire ai passeggeri in arrivo la possibilità di effettuare un test per il coronavirus per evitare, nel caso di negatività, la "reclusione domestica" di 14 giorni una volta entrati in Austria.

Fino ad ora, alle persone che arrivavano in aeroporto era richiesto di presentare un certificato sanitario recente che mostrasse un risultato di negatività al Covid-19 o, in alternativa, di mettersi in quarantena preventiva per evitare la diffusione del virus in Austria.

Ora sarà possibile ottenere il certificato di via libera direttamente all'uscita dell'aeroporto, in cambio di 190 euro: una cifra che ha scatenato non poche polemiche. Per ottenere il risultato ci vanno dalle 2 alle 3 ore, e il laboratorio è accessibile a tutti i privati cittadini, non solo a chi transita dall'aeroporto di Flughafen Wien-Schwechat.

In caso di tampone positivo, il risultato viene immediatamente comunicato alle autorità pubbliche, che inizieranno le misure appropriate per curare la persona interessata in caso di sintomi, oppure predisporranno la quarantena in casa. Ai negativi viene invece consegnato un documento che consente, anche a chi deve viaggiare, di entrare nei paesi con le "frontiere chiuse".

«Chiunque sia interessato può fare un test che verrà fatto in base alle reali capacità del laboratorio», ha precisato il direttore dello scalo austriaco, Guenther Ofner. «E' caro come tampone ma è un costo che dobbiamo prendere in considerazione d'ora in poi in caso di spostamenti, per tutelare la salute di tutti - ha dichiarato l'eurodeputato Lukas Mandl -. In attesa di misure diverse dobbiamo accontentarci di questo e per l'Austria penso sia un bene visto che riguardo all'infezione ce la siamo cavata meglio di altri Paesi». Più critico il collega dei Verdi, Michael Bloss: «Non c'è un modo giusto o sbagliato di gestire una crisi che ha già avuto un impatto diverso a seconda delle diverse classi sociali. Se sei ricco abbastanza per startene in quarantena ha già una scappatoia, così come per permetterti il test all'aeroporto di Vienna».

www.lastampa.it/viaggi/mondo/2020/05/07/news/non-vuoi-fare-la-quarantena-allora-fai-il-tampone-ecco-l-iniziativa-anti-coronavirus-dell-aeroporto-di-vienna-1....

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Cuba si sta preparando a riaprire i suoi aeroporti già a luglio se i casi Covid-19, che secondo il governo del premier Manuel Marrero Cruz sono a livelli minimi, rimarranno sotto controllo.
Cuba ha allungato il periodo di chiusura dello spazio aereo fino al 1 luglio

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la data del 31 giugno

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