Ritorno alla "vita normale" a Cuba... quando?

Fabri cuba, 13/05/2020 13:52:

---

Ogni Sistema Paese tenderà a proteggersi dal fattore CONTAGIO DI RITORNO come Cina ed altri paesi hanno dimostrato.

Con economie traballanti sull'orlo del collasso, come minimamente pensare ad un ripristino dei voli turistici?

La Spagna ha già anticipato che sottometterà i visitatori a quarantena ......

Credo ed auspicabile che medesima azione venga posta in essere nel paese di rientro, come misura minima imprescindibile.

Ora è fattibile programmare un soggiorno a Cuba di due-tre settimane e passare il totale di un mese in quarantena ristretta?

Quanti potranno permettersi quasi due mesi di assenza dal lavoro, nella fase di ripresa?

Poi credo che ogni paese si comporterà in funzione delle misure preventive di sicurezza sanitaria messe in atto dal paese destino del viaggio turistico.
Mi spiego:
Se Cuba decidesse di NON imporre la quarantena a tutti i turisti, creando di fatto una situazione notevolmente a rischio nel suo territorio, il paese di origine del volo credete che concederà tranquillamente ai propri cittadini di partire per poi rientrare come potenziali bombe ad orologeria?
Il rischio non viene da Cuba ed i Cubani, ma dalle migliaia di turisti che arriverebbe sull'Isola privi di verifiche sanitarie, come abbiamo già visto in precedenza quando Cuba pensava di fermare il Covid-19 con la rilevazione della temperatura e l'esame esterno (cosa che sappiamo non veniva sempre eseguito)

Ricordo che oggi per essere dichiarati completamente guariti da noi non bastano i semplici termini della quarantena di 14 gg, ma circa il doppio, ovvero finché la serie di tamponi PCR non dia negatività consecutiva doppia o tripla.

A Cuba invece viene dato il via libera trascorsi i semplici 14 gg senza che siano apparsi i segni di disfunzione respiratoria o febbre.
Non credo che facciano i test sierologici, che comunque non chiariscono se non si trovano gli anticorpi e cmnq non esiste ancora garanzia totale, perché la cosa ancora non è stata osservata con lavori clinici e sperimentazioni dedicate.

Questi credo siano i ragionamenti da affrontare con i piedi per terra.

Da noi le aperture sono a mio avviso correttamente graduali, perché tengono in conto il fattore della derivata temporale degli effetti del contagio.
Se il 4 maggio alla fase 2 si sono avute pletora di contagi, la cosa non viene immediatamente rilevata ma diviene statisticamene apprezzabile nell'arco dei 14 gg previsti di manifestazione degli effetti .......

E guarda caso 4 + 14 fa esattamente 18 maggio, giorno anticipato per eventuale apertura totale.

Ovvio che dietro alle date c'è il lavoro della Commissione Tecnica .

E così sempre sarà da ora in avanti e per me è giusto così.
È assurdo mettere la propria salute nelle mani di chi vede solo il tornaconto elettorale nel denunciare l'inefficacia del Governo.

Ora causa le prossime elezioni di Venezia, si alza il grido della moltitudine di esercizi commerciali che rischiano (dichiarazione ipotetica) il fallimento.

Ma Venezia non era quel luogo ove ogni possibile bottega ed attività era stata depredata e passata di proprietà ai cinesi?

Non è quella città assediata dai turisti che tutto consumano (e spendono) giornalmente tanto da programmare tornelli, numero chiuso ed altro del genere, proprio dalle associazioni del commercio?

Possibile che tutti questi esercizi commerciali (ricordate certi scontrini di snack bar veneziani?) dopo due mesi senza apertura, con dipendenti in CIGS, per i soli costi fissi degli affitti siano sull'orlo del fallimento, dopo aver raccolto grasso a palate per anni?

Altrimenti perché la corsa all'oro dei Cinesi?
Che guarda caso non sono nelle Associazioni e mantengono profilo basso ...... ovunque in Italia.

---